La gita, uno dei rituali scolastici più amati dagli studenti, si rivela spesso come momento di discrepanza tra la funzione educativa della scuola e i risultati che si riescono ad ottenere sul campo: viene vissuta come un tempo esclusivamente di svago invece di essere un’esperienza di apprendimento “non-formale”.
Il viaggio in generale, e in particolare il viaggio di istruzione, dovrebbe essere occasione di conoscenza di sé, dell’altro, di sé e dell’altro in relazione; comporta la conoscenza dei luoghi, della cultura, della memoria, della storia e del vissuto dell’altro. Il viaggio è soprattutto costruzione del senso di un percorso, di un processo formativo che si innesta a pieno titolo nel curricolo della scuola, diventandone segmento importante. Anzi è esso stesso curricolo, in grado di instaurare legami con molteplici temi e spingendo a un ripensamento delle mappe disciplinari.
PRINCIPI GENERALI
Il viaggio di istruzione, inteso in questa concezione, altri non è che una delle tante espressioni possibili del turismo responsabile, che come recita la definizione di AITR “è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio”.
In base a questa definizione, qualsiasi viaggio e a maggior ragione un viaggio di istruzione richiede un’attenzione particolare sulle conseguenze, da un punto di vista ambientale, sociale ed economico dei propri comportamenti e può pertanto contribuire ad una maggiore consapevolezza sui modelli di consumo e a nuove forme di cittadinanza attiva da parte dei giovani.
Ecco che la carta suggerisce, senza pretesa di esaustività, alcune linee guida o raccomandazioni a cui ispirarsi nella realizzazione dei viaggi di istruzione e che possono servire ad arricchire ed approfondire i moduli didattici già previsti nei curricula scolastici.
A SCUOLA: PRIMA DELLA PARTENZA
(per dirigenti, insegnanti e studenti)
- coinvolgere i ragazzi nella scelta, nei contenuti e nell’organizzazione del viaggio, riducendo al minimo gli interventi di divulgazione frontale, privilegiando il lavoro di gruppo e dando spazio alle diverse aspettative. Per i ragazzi, in particolare per gli istituti ad indirizzo turistico, può rappresentare un’esperienza di “formazione in azione”;
- diversificare le mete, tenendo presente anche l’enorme valore (culturale, artistico, storico) delle località “minori”, anche in Italia e cercare il maggior numero di informazioni possibili sul luogo/paese che ci si appresta a visitare: storia, cultura, economia, natura, religione, gastronomia;
- verificare la possibilità di organizzare il viaggio non solo durante i mesi canonici (aprile/maggio) ma anche durante l’anno scolastico. Qualora possibile, privilegiare i viaggi di scambio con accoglienza in famiglia che consentono un’esperienza diretta con le persone del luogo e un abbattimento dei costi;
- valutare la possibilità di riconoscere crediti formativi agli studenti che si impegnano nell’organizzazione del viaggio (ad es. ricerca di informazioni) al di fuori dell’orario scolastico;
- capitalizzare e analizzare l’esperienza già vissuta negli anni precedenti dai ragazzi o da altre scuole, con le quali entrare in contatto, creando anche una rete tra i vari referenti;
- lavorare per la creazione di un “progetto” su una tematica sulla quale lavorare durante tutto l’anno scolastico affinchè il viaggio diventi un momento di apprendimento esperienziale integrato nel progetto didattico. Questo agevolerebbe anche la possibilità di ottenere partnership con privati disposti a sostenere i progetti (e i viaggi), e finanziamenti da enti pubblici;
- creare progetti in sinergia con i Tour Operator/Associazioni, per identificare pacchetti di turismo scolastico adeguati alle esigenze didattiche e pertanto replicabili dalle scuole;
- scegliere agenzie di viaggio/Tour Operator professionali ed eticamente orientati (soggetti dotati di regolare licenza per la commercializzazione e/o con patentini conformi alle normative locali vigenti);
- richiedere agli organizzatori di viaggio e/o agli erogatori di servizi garanzie sulla qualità del viaggio da un punto di vista etico (ambientale, economico, sociale).
IN VIAGGIO
(per insegnanti e studenti)
- organizzare incontri con rappresentanti della comunità locale, associazioni, per conoscere esperienze e storie individuali e collettive;
- prevedere momenti di condivisione della vita quotidiana locale, privilegiando soggiorni presso strutture ricettive adeguate a questo scopo;
- privilegiare esperienze pratiche, osservazioni dirette e raccolta dati sul campo, la creazione di diari di viaggio o blog che aiutino a documentare e trasmettere l’esperienza anche da un punto di vista emotivo;
- qualora possibile, prevedere momenti di esplorazione della natura rispettando l’ambiente, meglio se accompagnati da una guida esperta del posto;
- ridurre il più possibile l’impronta ecologica della classe (riduzione dei rifiuti, utilizzo di trasporti collettivi, riduzione degli sprechi del consumo di acqua, energia…);
- privilegiare servizi turistici (trasporti, strutture ricettive, servizi..) gestiti dalla popolazione locale, per sostenere l’economia del territorio, e a basso impatto ambientale;
- privilegiare pasti a base di prodotti tipici locali, anche laddove si tratta di pranzo al sacco (meglio se costituito da prodotti locali che i ragazzi possono acquistare direttamente dai produttori che vanno a visitare: caseifici, forni e panetterie, frantoi, ecc);
- osservare elementari norme di comportamento nel rispetto della comunità ospitante e dell’ambiente (rispetto delle regole, non assumere comportamenti offensivi per usi e costumi locali, scegliere un abbigliamento consono, chiedere il permesso per realizzare foto e video, non prendere souvenir dagli ambienti naturali e/o dai siti archeologici; non acquistare prodotti fatti con piante e/o animali a rischio di estinzione..).
A SCUOLA: AL RIENTRO DAL VIAGGIO DI ISTRUZIONE
(per dirigenti, insegnanti e studenti)
- proseguire il “percorso” di formazione intrapreso con il viaggio anche dopo, per riflettere, fare sintesi, elaborare i dati e l’esperienza (attraverso discussioni, elaborati scritti, questionari, ecc.);
- tradurre possibilmente l’esperienza vissuta in un prodotto (video, foto, sito..) allo scopo di conservarne la memoria e renderla fruibile da chi desidera ripetere l’esperienza o diffonderla presso un pubblico più ampio;
- prendere spunto dal viaggio, dagli stimoli e dagli incontri fatti per elaborare progetti con una ricaduta sulla scuola e sul territorio di appartenenza, individuando associazioni che lavorano sul tema del viaggio (educazione alla legalità, all’ambiente, interculturale, ecc..);
- mantenere relazioni e legami con le persone, le associazioni, le istituzioni del luogo visitato;
- valutare l’impatto ecologico del viaggio ed individuare eventuali forme di “compensazione”;
- facilitare la traduzione dell’esperienza in azioni concrete e promuovere percorsi di cittadinanza attiva.
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